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Il familiare che assiste la persona con demenza
Approfondimenti scientifici

Il familiare che assiste la persona con demenza

La demenza è una patologia neurodegenerativa che affronta non solo la persona che ne viene colpita ma i caregivers ovvero “coloro che si prendono cura all’altro”.

Malato e caregiver: entrambi vivono una situazione nuova

Il malato deve fare i conti con gli effetti della patologia che lo porta piano piano a perdere un pezzettino di sé. Tra la paura, il disorientamento, l’angoscia, la speranza cerca di trovare nuovi modi di stare al mondo.

Il caregiver gli sta a fianco e lo aiuta a stare al mondo cercando di trovare spazio e tempo anche per se. Tante volte davanti ai disturbi della persona con demenza e alle difficoltà del vivere quotidiano il caregiver si sente impotente, frustrato, stanco e avrebbe bisogno di aiuto.

Assistere da soli

Oggi, sempre più spesso, l’assistenza ricade su un solo familiare, in particolare sulle donne.

In questi casi, l’assistenza diventa molto faticosa.

Prendersi cura di una persona con demenza richiede impegno da parte di tutta la famiglia, oltre che del supporto di specialisti e del territorio.

I bisogni del caregiver

Il familiare che assiste un malato a domicilio, prima di essere un caregiver è esso stesso una persona con i propri bisogni che richiedono essere soddisfatti compatibilmente con le proprie risorse e possibilità.

Per chi si occupa di prendersi cura dell’altro è importante poter contare su qualcuno altro (parenti, amici, vicini…), avere l’appoggio e il supporto degli altri anche con parole di incoraggiamento, poter condividere le responsabilità delle scelte e del carico di lavoro, e ancor più, avere un aiuto concreto nella cura quotidiana, a volte, ha bisogno semplicemente di tempo per se stesso.

Prendersi cura di sè per prendersi cura dell’altro

Per far sì che la persona con demenza riceva la migliore assistenza possibile è essenziale che chi assiste si prenda cura di se stesso.

Piccoli suggerimenti per i caregiver per vivere serenamente il ruolo di cura:

  • adeguarsi ai continui cambiamenti
  • avere un atteggiamento flessibile
  • imparare a chiedere aiuto
  • Concedersi il tempo libero anche per divertirsi
  • Conoscere la malattia per facilitare l compito assistenziale e ridurre sensi di colpa, frustrazione e rabbia che spesso sopraggiungono nel caregiver
  • partecipare a gruppi di auto mutuo aiuto
  • Curare il proprio benessere fisico e mentale
  • Cercare aiuti pratici anche ricorrendo ad assistenti familiari
  • Coltivare interessi e relazioni personali soddisfacenti e diversi rispetto all’impegno quotidiano.
  • Trovare un nuovo equilibrio familiare: la presenza di famiglia di un paziente Alzheimer modifica tutti i rapporti familiari, sia quelli tra caregiver e paziente che quelli dei familiari tra loro. é necessario prenderne atto, parlarne, ridistribuire i ruoli e cercare nuovi equilibri.
  • Ricordarsi di sorridere

Il supporto al caregiver della Fondazione Antonio Della Monica

Supportare il familiare che assiste ha ricadute positive e significative tanto sulla qualità dell’assistenza garantita al malato quando sullo stato di salute del caregiver.

Per questo motivo la Fondazione con il progetto “Caffè della Memoriaaiuta i caregivers con lo sportello di supporto psicologico individuale e gruppi di auto mutuo aiuto.

Lo sportello di supporto psicologico è aperto anche a chi non ha un parente che frequenta il Caffè della Memoria.

Per maggiori info sul servizio chiamare la segreteria al numero 089 4456144 dal Lun al Ven dalle 9.00 alle 13.00.

 

“Assistere una persona con demenza non significa solo prendersene cura. Significa cambiare insieme alla demenza. Per assistere bisogna seguire il fluire della corrente piuttosto che cercare lo scontro.  Soprattutto è importante non dimenticarsi di sorridere”