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Musicoterapia e Alzheimer
Approfondimenti scientifici

Musicoterapia e Alzheimer

“La mente, metaforicamente simile ad un baule, viene riaperta e tanti elementi importanti durante le sedute riaffiorano. Questi ricordi sommersi, con il linguaggio della musicoterapia, riemergono e si scoprono storie di donne, di uomini, di madri, che il buio della mente aveva assopito… Storie di vite…”

Nel 2001 l’America Accademy of Neurology ha indicato la Musicoterapia come una tecnica per migliorare e/o mantenere le attività funzionali e ridurre i disturbi del comportamento nel malato di Alzheimer.

Ciò è possibile perché la musica sembra rivelare una via di accesso privilegiata in grado di coinvolgere la persona, di stimolarla in maniera adeguata ravvivando il suo interesse ma, soprattutto riuscire a contattare il suo “cuore”, nonostante il deterioramento cognitivo!

Ogni intervento di musicoterapia con persone affetti da demenza deve tener conto degli aspetti fondamentali della patologia. Per questo motivo, ad esempio, per supportare il disorientamento spazio- temporale di queste persone, è fondamentale stabilire una scansione spazio-temporale degli incontri.
Ecco, allora, che le sedute di musicoterapia, devono svolgersi sempre nello stesso spazio, alla stessa ora e dagli stessi operatori ed anche l’incontro stesso è suddiviso in momenti stabiliti (accoglienza, fase centrale, canto di chiusura e saluto finale) che si ripetono ogni volta con la sola modifica del contenuto anche in base ai periodi dell’anno, al fine di rispettare una certa stabilità e regolarità ed offrire sempre un riferimento al quotidiano e all’ambiente.

Inoltre, fondamentale è la scelta della canzone da parte del musicoterapeuta , effettuata considerando il bagaglio culturale e il vissuto della persona e l’obiettivo dell’incontro. Scomponendo, poi, il brano musicale nelle sue parti come ritmo, melodia e testo e affiancandogli degli strumenti scelti, si offre la possibilità di lavorare su capacità come la lettura, la produzione linguistica, l’attenzione, il coordinamento motorio, le capacità relazionali, comportamentali, la respirazione, e soprattutto la memoria emotiva.

La forza terapeutica della musicoterapia risiede, principalmente, nel mantenere attiva la parte emotiva della persona, che ascoltando e partecipando all’ interpretazione di musiche e melodie del passato ricorda fatti, episodi della sua vita, rivive e percepisce emozioni e sensazioni ormai disperse o archiviate nella memoria del tempo.

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