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Alzheimer: che facciamo a casa?
Approfondimenti scientifici

Alzheimer: che facciamo a casa?

In articolo precedente abbiamo visto che  sull’Alzheimer e le demenze esiste un luogo comune da abbattere ovvero che qualunque cosa facciamo con loro è inutile perché tanto poi si dimenticano.

Le persone con demenza vogliono sentirsi utili, essere coinvolti, provare piacere, sentire di valere, vogliono divertirsi, condividere idee, sorridere, emozionarsi.

Non sono forse le cose che vogliamo tutti?

 

Come abbiamo visto ciò non è vero, le persone con demenza sanno ancora fare molte cose, hanno capacità, interessi, desideri, emozioni. Per esprimersi la persona con demenza ha bisogno di attività in cui mettere in campo ciò che sa ancora fare e continua a sperimentare se stessa.

Può succedere, soprattutto a casa, chi si occupa di loro si trovi impreparato nel proporre attività che siano adeguate.

Come devono essere le attività?

Le attività da proporre alle persone con demenza devono rispettare una serie d caratteristiche:

  • semplicità: ogni sequenza deve essere scomposta in sequenze semplici;
  • utilità: devono avere senso per la persona e non rappresentare solamente qualcosa per occupare il tempo;
  • familiarità: devono essere preferibilmente già conosciute alla persona;
  • piacevoli: devono produrre benessere nella persona, essere interessanti, anche divertenti, e soprattutto la persona deve sperimentare il successo di riuscire a farla e non la frustrazione.
  • emotività: vi deve essere coinvolgimento emotivo e comunicazione empatica, soprattutto se l’attività si fa insieme. Emozioni e relazione sono i principali ingredienti per far sì che un’attività sia valida;
  • senza fretta:  è importante che sia svolta un’attività alla volta rispettando i tempi della persona, senza pressioni e agitazioni.

Che facciamo a casa?

Di seguito vi suggerimenti alcune attività:

  • giocare a carte o a scacchi è un’attività di stimolazione cognitiva semplice e al tempo stesso divertente;
  • semplici attività domestiche come spolverare, mettere in ordine, fare il caffè: sono semplici attività di vita quotidiana spesso già conosciute che stimolano mente e corpo e soprattutto fanno sentire la persona utile;
  • modellare la creta per stimolare i movimenti della mani e la creatività;
  • giochi di stimolazione cognitiva come per es. “Nomi, Cose, Città” oppure “Indovina Cos’è?”
  • sfogliare vecchi album di fotografie per stimolare la memoria e la capacità di raccontare;
  • passeggiate all’aria aperta per fare un po’ di moto, vedere persone e stare mezzo alla natura e orientarsi nella stagione;
  • cantare e ballare stimolano il ricordo delle parole delle vecchie canzoni, suscitano emozioni e poi sono attività divertenti;
  • Leggere/ascoltare articoli di giornali, notizie curiose è un modo per mantenere la capacità di lettura e tenersi aggiornati;
  • Leggere/Ascoltare fiabe, storie senza tempo, che stimolano l’immaginazione e parlano al mondo emotivo;
  • disegnare, colorare, dipingere sono attività artistiche che, se gradite alla persona, possono essere un’attività per canalizzare le emozioni, molto  piacevole e rilassante;
  • usare la tecnologia (tablet, cellulari e pc) per fare semplici giochi o anche per ascoltare musica o vedere vecchie trasmissioni di un tempo.

Un programma di stimolazione cognitiva

Questi solo dei piccoli suggerimenti, ognuno può usare la propria creatività e inventiva per trovare le attività più adeguate al proprio caro in base ai suoi gusti ed interessi. Tuttavia, queste attività non possono sostituirsi ad un programma di stimolazione cognitiva specifico che si basa su esercizi mirati che intervengono in modo appropriato su ogni funzione cognitiva. In questo caso è bene affidarsi ad esperto professionista.

La Fondazione offre un programma di stimolazione cognitiva “Ginnastica per la mente” anche a domicilio. Se sei interessato clicca QUI per scoprire di cosa di tratta.

 

“Il cervello è un organo diverso, eterogeneo. Diverse parti del cervello si occupano di differenti funzioni mentali, e attività mentali diverse sollecitano parti diverse del cervello. Se l’esercizio mentale, l’uso del cervello, stimola la crescita di nuovi neuroni, allora si può ritenere che diverse forme di attività mentale stimoleranno tale crescita in parti diverse del cervello” Elkhonon Goldberg, Il paradosso della saggezza